lunedì 6 dicembre 2010

OPEN GATES: IL COMUNICATO UFFICIALE DELLA PROCURA DI LARINO



Dalla fine del 2007 all'aprile 2009 il Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente, Nucleo Operativo Ecologico di Campobasso, ha condotto più indagini confluite in un unico filone investigativo, coordinato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino, su una serie di condotte di reato protrattesi nel tempo in danno dell'ambiente, della salute, della pubblica amministrazione e della fede pubblica.
Le stesse vedono tutte protagonista un individuato imprenditore: a. detta persona, amministratore e legale rappresentante della società INSIDE Srl. con sede in Termoli unitamente a suoi collaboratori, al responsabile tecnico' dell'impianto di. depurazione dì acque reflue CONIV s.p.a. dì Montenero di Bisaccia ed a dirigenti e funzionari pubblici, talora con il concorso di chimici liberi professionisti compiacenti, organizzavano e gestivano un traffico illecito di ingenti quantitativi dì rifiuti, prodotti quotidianamente dall’impianto CONIV.

a. I rifiuti, da caratterizzarsi con il codice CER di cui agli ordinali 19 02 .. (fanghi derivanti dal trattamento chimico fisico), erano invece formalmente e documentalmente qualificati, in maniera fraudolenta, con il codice CER 190805 (Fanghi prodotti dal trattamento di acque reflue urbane); gli stessi quindi venivano illecitamente smaltiti con operazioni di spandimènto su oltre 200 ettari di terreno gestiti da aziende agricole ubicate nel Basso Molise. Veniva in tal modo disattesa e violata la specifica normativa di settore che regole tale delicata materia e nella quale è fatto espresso divieto di poter spandere su terreni agricoli fanghi provenienti da impianti, come quello di Montenero di Bisaccia, che accettano costantemente, oltre ad acque reflue, anche rifiuti liquidi speciali contenenti sostanze pericolose, la cui linea di trattamento va materialmente ad innestarsi nel meccanismo produttivo dei fanghi quotidianamente prodotti ed avviati alle aziende agricole; aziende dove la INSIDE s.rl. cura da anni lo spandimento; linea produttiva dei fanghi perfettamente a conoscenza - perché rappresentata in .atti - dei funzionari regionali deputati sia al rilascio delle autorizzazioni all'accettazione dei rifiuti liquidi nell'impianto CONIV (autorizzazioni a monte), sia alle autorizzazioni allo spandimento (autorizzazioni a valle); funzionari risultati dalle indagini in chiara condizione di soggezione rispetto al titolare della INSIDE, che ricopre anche il ruolo di Presidente del Consorzio Industriale della Valle del Biferno, funzionari che pertanto partecipavano alla Formazione di provvedimenti illegittimi ed ideologicamente falsi; altro profilo di illegalità deriva dal fatto che alcune particelle fondiarie dove era autorizzato lo spandimento (confortante estensione territoriale avvenuta con
autorizzazione rilasciata il 24.07.2009) sono soggette al concreto pericolo di' inondazione naturale dal fiume Biferno: su fondi a pericolosità idraulica anche "elevata" (cosi secondo il Piano per l'Assetto Idrogeologico adottato l’autorità di Bacino il 28.10.2005).


b. Un altro aspetto dell'indagine ha fatto-emergere - nella prospettiva accusatoria avallata dal GIP - che il titolare della società INSIDE s.r.l., in qualità di presidente del COSIB (Consorzio di Sviluppo Industriale della Valle del Biferno) di Termoli, in concorso con suoi collaboratori, mediante la produzione di atti falsi e la corruzione di un funzionario della Provincia di Campobasso, otteneva la deliberazione di tale Autorità amministrativa che mutava la natura dell'autorizzazione allo scarico dell'impianto di depurazione consortile del Cosib: da scarico in corpo idrico superficiale - situazione reale - a scarico definito come
"direttamente a mare" (situazione oggettivamente falsa, accertata falsa in punto di fatto, tramite effettivi sopraluoghi, dalla Polizia Giudiziaria del Nucleo Operativo Ecologico): lo scarico di fatto si trovava e si trova a quattro chilomètri dal mare ed avviene all'interno di tU1canale che a sua volta si immette in un altro canale; canali entrambi contraddistinti da "classico habitat fluviale',' (così da verbale di sopralluogo di funzionari provinciali) con la presenza difforme' di vita: avannotti; bisce d'acqua rane, pesci adulti anche di notevoli dimensioni, flora fluviale; corso d'acqua accessibili anche ad altre forme di vita come ad esempio aironi cenerini; lo scarico così definito portava alla possibilità: che le acque in esito depurate ed ivi immesse potessero contenere c10ruri e solfati senza alcun limite. Tali delitti consentivano di lucrare sia sul risparmio nelle operazioni di trattamento dei reflui sia sull'arimento della quantità e qualità dei rifiuti da trattare. Tale condotta era propedeutica al rilascio di successive autorizzazioni regionali necessarie per aumentare sia la quantità che la qualità dei rifiuti da trattare presso il predetto. impianto di depurazione del COSIB, rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi allo stato liquido conferiti anche da società esterne alla Regione Molise.


c. Altro segmento investigativo di cui hanno dovuto occuparsi gli inquirenti ha riguardato la nomina - da parte del presidente della Regione Molise - del presidente. del COSIB, come commissario straordinario dell' ente pubblico economico dal medesimo già presieduto; ciò - nella prospettiva accusatoria-avallata dal GIP -con violazione delle norme ordinarie di gestione dei Consorzi di Sviluppo industriale, con preordinata concertazione ed attuazione di Una operazione volta a veicolare volutamente la vita dell'ente in una situazione patologica di ingovernabilità tale da realizzare le condizioni necessarie a che venisse nominato il Presidente del COSIB come commissario straordinario; azione prolungata nel tempo mediante la proroga del provvedimento di commissariamento; azione tesa a far estromettere dall' azione di governo del Consorzio gli organi ordinari,' concentrando tutti i poteri in capo al Presidente/Commissario, che dopo aver assunto su di sé tutti i poteri di governo e senza avere alcuna forma di controllo interno, avrebbe realizzato condotte delittuose come quelle riguardanti la vicenda sopra descritta (inerente lo scarico così detto "direttamente a mare");


d. Ulteriore vicenda: il Commissario straordinario del COSIB, già Presidente, in concorso con un membro del comitato direttivo. dell' ente, induceva - nella prospettiva accusatoria avallata dal GIP - un assicuratore termolese, erogante polizze sottoscritte dal COSIB per 45.000 euro di premio annui ed in carica come consigliere comunale di maggioranza presso il Comune di Termoli, ad esprimere, senza alcuna rappresentata motivazione, un voto diverso da quello della propria rappresentanza politica nel corso della seduta di consigli comunale per l'approvazione del rendiconto consuntivo per l'anno 2007, voto contrario che, concorrendo con altri di pari tenore, faceva venir meno la maggioranza politica .
dell'esecutivo e portava il sindaco pro tempore a rassegnare le 'dimissioni; il fatto è stato qualificato dalla Procura della Repubblica e dal G.LP. di Larino come concussione; il consigliere comunale termolese - sempre nella prospettiva accusatoria -era indotto a tale condotta pena il rischio della perdita o di un sensibile contenimento dei suddetti rapporti contrattuali con il Consorzio; 1'operazione era peraltro realizzata - secondo gli inquirenti - in lesione di interessi economici del COSIB;


e. Ulteriore aspetto. Secondo la Procura della Repubblica ed il G.LP. presso il Tribunale di Larino un funzionario dell'ARPA Molise (Azienda Regionale Protezione Ambiente) rivelava al titolare della società INSIDE s.r.1. l'esistenza di un'istruttoria in corso e la pianificata ispezione di personale tecnico della medesima Agenzia regionale; ispezione avente ad oggetto l'attività di spandimento dei fanghi da depurazione; condotta tenuta dal funzionario pubblico al fine di ottenere il supporto del titolare della INSIDE nella carriera del funzionario medesimo; condotta qualificata come utilizzo di segreto d’ufficio e di favoreggiamento. A conclusione delle attività investigative il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di
Campobasso aveva deferito all'Autorità Giudiziaria numerose persone ritenute responsabili, a vario titolo, dì diversi reati. Il 12 agosto scorso il P.M. presso il Tribunale di Larino formulava richiesta di applicazione di misure cautelari per dieci indagati e richiesta dì sequestro preventivo per lo stabilimento
CONIV s.p.a. e per due laboratori dì analisi chimico fisiche, uno di Campobasso ed uno di Chieti; il GIP presso il Tribunale di Larino, accogliendo totalmente le richieste del P.M. (salva una divergenza circa la graduazione di una delle misure personali), emetteva le seguenti misure cautelari, per i reati sopra citati:
- dieci misure cautelari personali, di cui quattro consistenti nella custodia in carcere, tre negli arresti domiciliari, due nel divieto di dimora nella Regione Molise ed una nell' obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria; il sequestro di un impianto di depurazione (CONIVdi Montenero di Bisaccia) e di
due laboratori di analisi chimico fisiche in Campobasso e Chieti. Le modalità esecutive del sequestro dell'impianto CONIV saranno tali da consentire il completo utilizzo dell'impianto medesimo senza incidere in alcun modo sulle sue funzioni, legate alla salute pubblìica; unica rilevante modalità esecutiva volta a scongiurare la prosecuzione di condotte di reato sarà l'inibizione della destinazione verso terreni agricoli dei fanghi in quella sede prodotti. Esecuzione intrapresa nella mattinata del 6.12.2010.
Le persone indagate menzionate nell'ordinanza del GIP presso il Tribunale dì Larino sono in tutto diciotto.


La formulazione dei reati contestati ha trovato principale supporto in attività di Polizia. Giudiziaria di tipo tradizionale, consistente per lo più in acquisizione di documentazione (più atti amministrativi dalla cui osservazione già emergeva la contrarietà dei medesimi alla normativa di settore), sopralluoghi, accessi ed appostamenti; tale attività è stata, per parte del periodo investigativo, supportata da attività di intercettazioni; ulteriore riscontro agli accertamenti dei NOE è venuto da specifica consulenza tecnica stilla linea produttiva dei fanghi presse) l'impianto gestito dalla CONIV spa e sulla loro non spandibilità su terreni agricoli.