martedì 7 novembre 2006

MOLISE, ANNO ZERO

Molise, Anno zero
Maurizio Oriunno, 07 novembre 2006
da APRILEONLINE.info

Il Molise riconferma la sua fiducia alla Casa delle Libertà che, in campagna elettorale, ha potuto brandire a suo piacimento la clava della Finanziaria attraverso i suoi leader nazionali, giunti nella piccola regione stretta tra Abruzzo e Puglia, con l'intento di infierire in campo nazionale sulla maggioranza di Romano Prodi.
Per l'Unione è stato difficile conquistare i consensi necessari, dopo un quinquennio letteralmente dominato dal riconfermato Michele Iorio, soprattutto a causa dell'occasione rappresentata dalla gestione della ricostruzione post terremoto.
La ricostruzione è servita come strumento di programmazione di un territorio che doveva essere geograficamente limitato e demograficamente povero, ma è diventata occasione di scambi economici per tutta la regione.

In questo senso il post sisma è stato determinante per definire il nuovo assetto di un potere, storicamente incardinato sul clientelismo meridionalista, che ha gestito a piene mani ingenti risorse finanziarie su tutto il territorio regionale, dispensando centinaia di incarichi a tecnici e professionisti, colmando in alcuni casi quel gap di "economia" di cui è vittima la più giovane regione d'Italia.

Non a caso sono stati riconfermati con migliaia di voti di preferenza tutti gli assessori uscenti: Forza Italia si conferma primo partito nel Molise, così come riconfermano le percentuali anche l'Udc (a lungo c'è stato un braccio di ferro con Iorio che ha avuto anche una vasta eco nazionale) e di An. Ma Iorio è stato bravo a costruire due liste civiche nelle quali hanno trovato posto molti uomini della Casa delle Libertà: insieme hanno ricevuto più di 18mila voti (gli stessi voti di An e Udc).

E' drammatico, invece, il calo di consensi da parte dei Democratici di Sinistra e della Margherita (partito del candidato dell'unione, Roberto Ruta): entrambi perdono un seggio nell'assise regionale oltre che quattromila voti, attestandosi rispettivamente al 10,9% e al 12,42%. La sinistra radicale riconferma i voti del 2001 anche se è preoccupante la flessione di Rifondazione Comunista che perde duemila voti. Non sfonda l'Italia dei Valori che, proprio nel Molise, terra natale di Antonio Di Pietro, si attesta all'8,77%.
Il Molise delle emergenze ha voluto trovare, nella continuità rappresentata dal candidato della Casa delle Libertà, l'abile traghettatore verso una normalità sperata da sempre. Eppure di mezzo ci si era messa anche l'Associazione Industriali che, ad una settimana dal voto, aveva espresso la propria delusione nei confronti della amministrazione regionale uscente, così come quasi la totalità delle rappresentanze sindacali, cooperativistiche e datoriali della regione. I molisani pagano con un aumento delle imposte l'enorme debito della sanità accumulatosi negli ultimi cinque anni, non hanno (nonostante le promesse) un sistema viario e di trasporti efficiente, il turismo rappresenta soltanto una piccola voce dell'economia regionale, la sanità rappresenta il 70% delle voci di spesa del bilancio.

Per la regione è l'anno zero: Silvio Berlusconi esulta, Romano Prodi afferma che il voto non costituisce un problema per il Paese, ma è un problema per il Molise. Da domani le cambiali da saldare saranno tante, comunque, per il Presidente Iorio.

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