giovedì 8 novembre 2007

BENVENUTO BREGANTINI



Intervista a Radio Vaticana: «La mia voce era quella della gente della Locride»
Il vescovo anti-clan: «Lascio con dolore»
Mons. Bregantini saluta la «sua» diocesi di Locri: «Per obbiedienza sono venuto, per obbedienza parto»

LOCRI - Il paragone con Garibaldi potrebbe forse apparire un po' azzardato. Ma le stesse parole di mons. Giancarlo Maria Bregantini, per 13 anni vescovo di Locri, da poco promosso ad arcivescovo e destinato alla diocesi di Campobasso, lasciano intendere che la partenza dalla terra di frontiera dove ha sempre combattuto, con le parole della fede, l'egemonia criminale della 'ndrangheta, non sia stata vista come il raggiungimento di un nuovo ed importante traguardo nella propria missione pastorale. «Per obbedienza sono venuto e per obbedienza parto» ha detto oggi il prete-coraggio in un'intervista a Radio Vaticana.

«SOFFERENZA NEL CUORE» - Bregantini ha spigato di voler rispondere alla decisione del Papa «con questa disponibilità e, anche se con tanta sofferenza nel cuore, saluto la mia diocesi e mi avvio all'altra». Di fronte al dolore manifestato dalla gente di Locri per la sua partenza Bregantini dice che «è un reciproco dispiacere, perchè obbedire non è mai facile e sempre eroico».

«UNA VOCE SOLA» - «Voglio però cercare di rasserenare gli animi - aggiunge -, che molto di quello che ho insegnato loro è stato maturato insieme, con i giovani e con i collaboratori, cresciuti ormai fisicamente e spiritualmente. E, quindi, molte volte la mia voce era la loro voce, che io ho soltanto raccolto. Loro restano qui, ma hanno imparato un metodo, lo vivranno comunque e sempre intensamente e saranno quindi capaci, ne sono certo, di viverlo nella fede di Dio e con colui che verrà a sostituirmi».

LA NUOVA DIOCESI - Mons. Bregantini sa anche «di essere accolto a Campobasso con grande gioia, questo - spiega - me lo hanno assicurato i vescovi e gli amici, anche se io non conosco questa terra ed è, quindi, per me molto arduo affrontarla».

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