lunedì 12 novembre 2007

A MORCONE TRECENTOMILA TONNELLATE DI ECOBALLE DI RIFIUTI



Sorgerà ad un chilometro dal Molise una discarica per accogliere quello che la Germania si è rifiutata di incenerire
A Morcone trecentomila tonnellate di ecoballe di rifiuti

L’allarme lanciato da Petraroia (DS). L’Assessore ai trasporti della Provincia di Benevento e sindaco del comune di Morcone Spatafora per protesta si dimette dalla Giunta Provinciale e dal Partito Democratico

Le periferie dovrebbero essere luoghi da proteggere. Sempre più deboli di fronte ad un potere politico, sempre più centralizzato, rischiano di soccombere laddove vengono considerate utili aree dove concentrare, invece, tutte le contraddizioni ed i problemi che insistono di un intero territorio.
E’ il caso di una cava in agro di Morcone (BN), comune a cavallo di Campania e Molise, che il Prefetto Pansa, Commissario per la gestione dei rifiuti in Campania, ha deciso di utilizzare per una discarica destinata ad accogliere 300mila tonnellate di ecoballe di rifiuti, simili a quelli respinti dalla Germania, perché ritenuti a rischio (diossina) per i loro inceneritori.
Il grido d’allarme in Molise verso questa operazione è stato dato dal capogruppo DS in Consiglio Regionale, Michele Petraroia che, in una nota ha affermato: “Il sito localizzato è a meno di un chilometro dal Molise e, ai sensi delle vigenti normative, si deve acquisire anche il parere formale delle amministrazioni del Molise che non mi risulta sia stato rilasciato a nessun livello. Tra le altre cose la cava è contigua a quella estrattiva di un’azienda molisana che occupa decine di addetti.”
Per protestare contro la scelta di Morcone quale sito di stoccaggio per i rifiuti, il sindaco del comune Beneventano, Rosario Spatafora, si è dimesso venerdì scorso sia dal Partito Democratico che dalla carica di assessore provinciale ai Trasporti, dicendosi convinto di “essere stato tradito dal presidente della Provincia, Carmine Nardone”.
“Apprendo da fonte del commissariato di Governo - dice Spatafora - uno sconcertante retroscena in merito alla avvenuta individuazione di Morcone quale sito di stoccaggio di ecoballe di rifiuti. Il presidente della Provincia di Benevento, delegato all’unanimità dall’assemblea dei sindaci del Sannio il 3 novembre scorso ad indicare al Commissariato più siti di stoccaggio, non si è limitato a confermare le indicazioni maturate nel corso della precedente assemblea del 14 aprile scorso che ne elencava ben diciotto, ma ha aggiunto la richiesta al Commissariato di prestare particolare attenzione a tre siti di cava, tra i quali, appunto, quello di Morcone. Non so se le mie dimissioni serviranno a qualcosa, ma non mi resta altra strada. Resto nella carica di sindaco solo per difendere il mio territorio e i miei concittadini. Il Commissariato si limiterà a scaricare tonnellate e tonnellate di rifiuti senza alcuna misura cautelare di natura igienico - sanitaria, provocando così un pesantissimo inquinamento ambientale - conclude il sindaco di Morcone - nel caso di Morcone, poi, questo inquinamento non sarà solo locale, ma, attraverso il fiume Tammaro che scorre proprio accanto alla cava, colpirà l’intera provincia, vanificando, peraltro, i circa 300 miliardi di lire investiti, dal 1980 ad oggi, per la diga di Campolattaro. Ho intenzione di resistere in qualunque sede contro lo sversatoio”.
Non si è fatta attendere la risposta del Presidente della Provincia di Benevento, Carmine Nardone: “Apprendo con rammarico la notizia della volontà dell’assessore ai Trasporti Rosario Spatafora di dimettersi. Lo invito a non drammatizzare, come sta facendo in questi giorni, una situazione che tale non è - aggiunge Nardone - lo dico soprattutto a ragione del fatto che abito da un decennio accanto ad una discarica, quella di Piano Borea di Benevento, che è uno sversatoio regionale, nella quale si continua ancora ora a scaricare rifiuti e attorno alla quale si affacciano decine di case di altri cittadini beneventani. La proposta della Provincia di Benevento - chiarisce Nardone - è che le ecoballe da stoccare siano rese inerti e controllate dopo un trattamento che non crei problemi né a Morcone, né in altri comuni. Avendo maggiore esperienza di Spatafora, lo invito ad incontrarci e a discutere pacatamente di quanto sta accadendo per trovare insieme le soluzioni più opportune”.
Intanto Petraroia dal Molise annuncia una interpellanza sulla vicenda, che rischia di vedere territori e amministratori in guerra verso una discarica di rifiuti che, seppur di “ecoballe”, di ecologico non ha proprio niente.
Parecchie le considerazioni sull’area dove sorgerà la discarica che pongono sconcertanti interrogativi. Sembrerebbe che il sito individuato sia stato sottoposto, a seguito di una vicenda giudiziaria, a sequestro giudiziario in seguiti ad una procedura fallimentare. Solo dopo il 29 ottobre pare sia stato assegnato e dieci giorni dopo individuato quale sito per lo stoccaggio. Il sito, inoltre, ricade in area SIC e si trova a cento metri dal Tratturo Regio per il quale sono stati investiti milioni di euro e metterebbe a rischio l’adesione all’Ecomuseo del Matese (in Campania il Matese è stato ampiamente valorizzato già da qualche anno), l’ottenimento della certificazione di qualità come ippovia europea e comprometterebbe l’Oasi del Wwf di Campolattaro.
Si è in attesa di risposte concrete da parte delle amministrazioni interessate che non può passare attraverso una disputa politica, a colpi di slogan ed accuse. E’ in gioco la tutela di quei territori che proprio sulle politiche di sviluppo ecocompatibile e grazie al contributo ed alla sensibilità dell’Unione Europea, stanno ricostruendo, faticosamente, l’anima e l’identità di luoghi e popolazioni dimenticati per secoli da quei poteri centralistici che hanno bloccato e soffocato lo sviluppo del Mezzogiorno.

Maurizio Oriunno
Primo Piano Molise
13 novembre 2007

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