L'amore soffocato dall'ideologia: la storia di Sergio Segio e Susanna Ronconi, interpretata da Giovanna Mezzogiorno e Riccardo Scamarcio
Ivan Cotroneo possiede un grande dono. Quello di saper interloquire con le giovani generazioni con estrema naturalezza e leggerezza, utilizzando un linguaggio composto ma mai formale. In questa veste lo incontro a Campobasso dove tiene un laboratorio di sceneggiatura cinematografica e televisiva, ospite dell’Unione Lettori Italiani, per parlare di una delle sue tante fatiche creative, curata insieme a Fidel Signorile e Sandro Petraglia, portata in questi giorni nelle sale cinematografiche e che durante i giorni della presentazione è stato oggetto di discussioni e tensioni che hanno attraversato anche il panorama politico italiano. I fatti narrati nella pellicola appartengono ad un episodio degli anni di piombo, attraverso il quale viene ripercorsa la brutalità di quella stagione italiana.
La pellicola è “La prima linea”, opera del regista Bruno De Maria, con Riccardo Scamarcio e Giovanna Mezzogiorno e prodotto da Andrea Occhipinti. Liberamente ispirato al libro di Sergio Segio “Miccia corta”, il film racconta la storia d’amore e di morte tra Sergio Segio e Susanna Ronconi, membri dell’organizzazione Prima Linea che dal 1976 al 1981 si rese responsabile di numerosi omicidi di stampo politico.
“3 gennaio 1982. Sergio è a Venezia, dove ha messo insieme un gruppo per attaccare il carcere di Rovigo e far evadere quattro detenute tra le quali Susanna, la donna che ama e con cui ha condiviso idee e scelte politiche. Mentre il gruppo si avvicina al carcere, Sergio ricorda gli inizi della clandestinità, il passaggio alle armi e l'incontro con Susanna. Intanto la giornata del 3 gennaio volge al culmine: il gruppo è arrivato a Rovigo, all'interno del carcere Susanna e le altre attendono l'ora fissata. Un'esplosione fa saltare in aria il muro di cinta e comincia l'assalto. Susanna e Sergio si ritrovano, l'evasione è riuscita, ma non tutto andrà come previsto.”
Con Ivan cominciamo a ragionare sulle polemiche e sugli attacchi preventivi, ogni qualvolta in Italia è stato realizzato un film sugli anni di piombo, nonostante siano passati ormai quasi trent’anni da quei fatti.
“In Italia abbiamo vissuto una stagione terribile come quella del terrorismo; è stato terribile quello che abbiamo vissuto come paese ma anche quello che è accaduto dopo, nei confronti dei parenti delle stesse vittime, anche da parte dello Stato. Ogni qualvolta capita l’occasione di riflettere o si sente la necessità di riflettere su quel periodo, è come se tutto tornasse immediatamente a galla. Forse questo è il motivo, oltre alla difficoltà di raccontare un momento così importante per la nostra storia, per cui di questo tipo di film ce ne sono pochi in Italia, se non riferibili ai fatti accaduti intorno al caso Moro. Con La Prima Linea abbiamo tentato di raccontare una delle storie possibili di quella stagione della storia italiana e di raccontarlo da un punto di vista altro, terzo, che non fosse né il punto di vista delle vittime né quello dei carnefici. Abbiamo voluto raccontare una storia interna al gruppo dei carnefici attraverso il quale mostrare la follia e la disumanità che prese un gruppo di giovani, che hanno imbracciato le armi e con quelle hanno creduto di portare avanti un sogno, negando con quel comportamento, innanzitutto a loro stessi, la grandezza e la nobiltà di quel sogno.”
I protagonisti del film sono poco più che ventenni ma maneggiano armi da guerra, vivono in clandestinità, ammazzano e rapinano quando serve. Gli stessi ventenni che oggi Cotroneo incontra durante le sue lezioni nelle università e durante gli incontri ed i convegni in giro per l’Italia. Un Italia che è cambiata.
“E’ stato sconvolgente pensare, mentre lavoravano a La Prima Linea, che ragazzi così giovani come Sergio Segio, all’epoca si fossero resi responsabili di quella serie di omicidi. Devo dire che, per fortuna, erano isolati. Quella follia, e si vede bene nel film, li ha completamente isolati dall’opinione pubblica. Il paese è sceso in piazza quando assassinarono il giudice Alessandrini per protestare contro l’orrore di questo gesto. E’ difficile fare un paragone. Penso che i terroristi, attraverso l’uso delle armi, hanno perso sia la lotta che stavano conducendo sia l’appoggio da parte del paese. Mi è difficile dire di quanto siano diversi i giovani universitari degli anni settanta da quelli di oggi.”
Per la realizzazione di una sceneggiatura come quella de La Prima Linea è stato necessario dotarsi di numerose fonti bibliografiche ma anche di testimonianze orali da parte dei diretti protagonisti di quei fatti. Segio, dopo aver scontato la sua condanna a 22 anni, lavora al recupero dei soggetti svantaggiati della società collaborando con Don Ciotti; Susanna Ronconi condannata anch’essa a 22 anni di reclusione, si dissocia, ottenendo nel 1989 il primo permesso premio e nel 1991 prima il lavoro all'esterno e poi la semilibertà. Nel 1998 ha finito di scontare la pena, ridotta dai benefici di legge.
Ivan Cotroneo ha incontrato entrambi. “Il lavoro parte dal libro di Sergio Segio ‘Miccia Corta’: abbiamo voluto incontrare entrambi prima di scrivere la sceneggiatura per avere alcuni chiarimenti su alcuni passaggi del libro e anche su alcuni episodi della sua vita. Abbiamo cercato anche di capire quest’amore che li legava e che costituisce anche l’architettura del film. Un amore completamente soffocato, travolto, reso impossibile dall’ideologia e dal fanatismo. Ci hanno raccontato dello loro vita, di due persone che negando l’umanità agli altri, negavano innanzitutto a se stessi l’umanità. Una storia in cui i gesti e gli atti d’amore, come noi comunemente intendiamo, erano completamente soffocati.”
Conosci la loro reazione al film? C’è stato un commento da parte loro?
“Sergio ha espresso delle posizioni pubbliche, scrivendo nella nuova prefazione alla ristampa del suo libro, che non si sente rappresentato dal film. Noi non abbiamo mai inteso rappresentare le ragioni e le motivazioni di Segio con il film. Non mi sorprende questa sua reazione, così come quella dei parenti delle vittime di cui rispetto il dolore e condivido il punto di vista. Noi però abbiamo scelto di scrivere questo film in libertà e di raccontare questo punto di vista come persone non coinvolte in nessun senso.”
C’è bisogno, a questo punto, di mettere in campo una pacificazione totale del nostro paese rispetto a quegli anni?
“Penso di si. Questo vale per i fatti di terrorismo per i quali queste persone sono state arrestate e condannate e dunque hanno pagato per quei crimini ma anche per tutta la stagione dello stragismo per la quale non sono stati individuati i responsabili e che lasciano una ferita aperta nel nostro paese. Io credo che queste ferite abbiano minato la nostra fiducia che abbiamo nello Stato: mi piacerebbe che il segreto di stato su quelle stragi venisse tolto e che potessimo dare un corpo ed un volto ai colpevoli, come lo abbiamo dato ad altri nella nostra storia.”
sabato 21 novembre 2009
giovedì 19 novembre 2009
SANITA': PRIMONUMERO SMENTISCE, DATI ALLA MANO, LA VELINA DELLA GIUNTA REGIONALE
LA VELINA
Comunicato stampa della Presidenza della Giunta Regionale
Pur con una serie di criticità il Sistema Sanitario del Molise si fregia di una qualità di prestazioni e di un costo pro-capite migliori di molte regioni italiane. E' quanto emerge dal rapporto del CERM (Competitività Regolazione Mercati) pubblicato in questi giorni. Il Rapporto, che si occupa dei costi e della qualità dell'Intero Sistema Sanitario nazionale e di quello delle singole regioni, vede il Molise collocato in una postazione centrale, tredicesima, tra le 20 regioni italiane per "qualità delle prestazioni".
Il Molise, dice il CERM, viene subito dopo l'Abruzzo, prima del Lazio e della Sardegna e molto prima di tutte le altre regioni del Sud.
Stessa cosa dicasi per gli "Spostamenti rispetto alla spesa sanitaria pro-capite standardizzata". Il Sistema Molisano è il tredicesimo per costo pro-capite e costa meno di quello dell'Abruzzo, della Liguria, del Lazio, della Puglia, del Trentino A.A. della Sicilia e della Campania.
I dati sono su base decennale 1997-2007. "Occorre rilevare –ha sottolineato il Presidente della Regione Michele Iorio- che negli ultimi anni abbiamo aumentato la dotazione tecnologica di tutte le strutture sanitarie del Molise. Mentre il costo pro-capite è rimasto praticamente invariato. E' quindi evidente che il dato sulla qualità è suscettibile di una sensibile modifica in positivo. Ciò non vuole assolutamente dire che non intendiamo continuare la strada del risanamento, della riduzione degli sprechi e della ristrutturazione dell'intero Sistema Sanitario Regionale. Questi dati però ci danno ragione rispetto alla tesi da noi sempre sostenuta che in fondo il Molise, per la sua strutturazione territoriale, per la sua demografia e per la grossa percentuale di anziani della sua popolazione, ha un costo pro-capite in linee con tante altre Regioni non solo del Sud, ma anche del Centro e del Nord. Un costo dunque non elevato che però non ci ha impedito di modernizzare il Sistema, qualificare i Servizi e implementare il numero delle prestazioni".
PRIMONUMERO.IT, DATI ALLA MANO,SMENTISCE LA TESI DELL'UFFICIO STAMPA DELL'UFFICIO REGIONALE
Gioco delle 3 carte: e la sanita’ al collasso diventa efficiente
Uno studio dice che i servizi sanitari in Molise sono costosi e di scarsa qualità, Iorio trasforma i dati sostenendo il contrario e la stampa locale si affida esclusivamente alle parole del Governatore: ecco come una notizia infondata diventa verità.
“Alleluja alleluja, la sanità molisana, se non ottima, è per lo meno buona”. Così recitava, più o meno, l’entusiastico – e a dire il vero anche poco comprensibile – comunicato diramato dal portavoce del presidente della Regione Molise martedì 17 novembre. Comunicato che, con toni ugualmente trionfalistici, è stato pedissequamente riportato da quasi tutti gli organi di informazione locale il giorno successivo, e anche da alcune agenzie di stampa. L’Adn-Kronos, per esempio, ha sintetizzato il Comunicato stampa con questo titolo: “Sanità: Iorio, il Molise ha un costo pro-capite UGUALE ad altre regioni”. Alcuni giornali hanno titolato così: “Sanità, Molise promosso”. O ancora: “Sanità, Molise primo al sud”
Insomma, quel che aveva da dire il Governatore ai molisani era questo: «Pur con una serie di criticità il Sistema Sanitario del Molise si fregia di una qualità di prestazioni e di un costo pro-capite migliori di molte regioni italiane». Strano, visto il deficit spaventoso accumulato dalla nostra regione in materia di sanità e che ha spinto il Governo a commissariale il settore in Molise. E tuttavia Iorio nel comunicato cita, a supporto della sua tesi, l’autorevolissimo rapporto di un istituto specializzato nell’analisi dei costi delle regioni, il Cerm. Così, per farla breve, risulterebbe dal comunicato del Governatore che l’autorevolissimo istituto ha messo nero su bianco che la Sanità in Molise non è così male, anzi va piuttosto bene.
Il piccolo problema, però, è che non è vero. Perché il rapporto del Cerm, al di là della edulcorata versione fornita da Iorio, è lì da vedere nella sua forma integrale (http://www.astrid-online.it/Politiche-/Documenti/CERM_Sanit-_26_10_09.pdf) e dice cose un po’ diverse, in taluni casi molto diverse. Il che, purtroppo, non solo stempera gli ottimismi del Governatore sulla sanità locale, ma dice anche qualcosa di poco piacevole sui metodi di propaganda e quindi di condizionamento dell’informazione regionale abituata ad accettare e a ripubblicare in modo acritico qualsiasi esternazione di chi occupa le stanze dei bottoni del governo regionale.
Facciamo qualche esempio. «Il Molise» afferma Iorio «è collocato in una postazione centrale, tredicesima, tra le 20 regioni italiane per “qualità delle prestazioni”». Cosa vera, almeno stando al rapporto del Cerm. A pagina 28 del rapporto stesso è infatti pubblicata una graduatoria sulla qualità dei servizi sanitari regionali: al primo posto sta l’Umbria a cui il Cerm attribuisce un valore di 100. Dopo l’Umbria seguono otto regioni il cui livello di qualità ha un valore superiore ai 90 punti. Quindi seguono Valle d’Aosta e Liguria intorno agli 80 punti. E dopo c’è un crollo verticale di quasi venti punti: all’Abruzzo viene attribuito un valore di 62, al Molise di 61 (il tredicesimo posto, appunto), e via a seguire altre regioni fino al penultimo posto, quello della Puglia, con 51 punti. Un caso a parte quello della Calabria, fanalino di coda con 43 punti.
E dunque lo stesso dato enfatizzato dalla Regione dovrebbe più correttamente essere interpretato così: la “qualità delle prestazioni sanitarie” in Molise è molto lontana dall’eccellenza (39 punti di distanza dall’Umbria) e molto vicina al più basso grado di efficienza (10 punti sopra la Puglia). In termini calcistici: molto lontano dal vertice e molto vicino alla zona retrocessione. Quindi parlare di posizione “centrale” è per lo meno azzardato. Ma fin qui passi.
Il peggio viene quando lo staff di Michele Iorio si avventura nel terreno dei costi pro-capite della spesa sanitaria: ovvero, del rapporto fra spesa regionale e numero di abitanti.
«Stessa cosa» recita il comunicato stampa del portavoce del Governatore «dicasi per gli “Spostamenti rispetto alla spesa sanitaria pro-capite standardizzata”. Il Sistema Molisano è al tredicesimo per costo pro-capite e costa meno di quello dell’Abruzzo, della Liguria, del Lazio, della Puglia, del Trentino A.A. della Sicilia e della Campania».
Ora, con le parole è possibile spesso fare il gioco delle tre carte, ma in questo caso il tentativo è davvero ardito. Gli “Spostamenti rispetto alla spesa sanitaria pro-capite standardizzata” infatti, sono cosa ben diversa dal “costo pro-capite” del sistema sanitario. Non capirlo o fingere di non capirlo è cosa assai grave, specie da parte di chi ha il dovere di dare un’informazione corretta ai cittadini. Gli “Spostamenti rispetto alla spesa sanitaria pro-capite standardizzata” si riferiscono infatti all’incremento di spesa che sarebbe necessario – in ogni singola regione – per raggiungere un livello di qualità dei servizi standardizzato al meglio. Ma è ovvio che se una regione spende già molto l’incremento di spesa necessario per arrivare a un livello di efficienza standard dovrà essere inferiore rispetto a chi attualmente spende di meno.
E dunque la regione confonde (artatamente?) due piani, ben sapendo probabilmente che nessuno si premurerà – di fronte al comunicato stampa – di andare a verificare le cose. Il verbo del Governatore verrà riportato integralmente, senza chiose, senza analisi critiche. Col risultato che il messaggio trasmesso è quello secondo cui «il Sistema Molisano è al tredicesimo per costo pro-capite e costa meno di quello dell’Abruzzo, della Liguria, del Lazio, della Puglia, del Trentino A.A. della Sicilia e della Campania».
Le cose, in realtà, non stanno per niente così: il sistema molisano non è in alcun modo al tredicesimo posto per costo pro-capite, e non costa meno di quello dell’Abruzzo, della Liguria, del Lazio, del Trentino, della Sicilia e della Campania. Anzi, costa molto di più.
Le tabelle del Cerm citate dallo stesso Iorio sono lì a indicarlo, in modo inequivocabile. Nella tabella a pagina 9 del rapporto sono infatti indicati – su dati di fonte Istat – i costi pro-capite per la sanità nel periodo compreso fra il 1997 e il 2006, e il Molise sta al sedicesimo posto (su venti regioni) con una spesa media per cittadino di 1304 euro, ben dietro a tutte le altre regioni del sud: Basilicata, Puglia, Sicilia e Calabria occupano i primi quattro posti della graduatoria (con spese pro-capite comprese fra i 1126 e i 1158 euro), la Campania sta al sesto posto, l’Abruzzo al dodicesimo. Il Molise, sedicesimo, è dunque la regione del sud che spende di più.
Ma non solo. A pagina 10 del rapporto Cerm è anche indicato l’ultimo rilevamento disponibile del costo-pro capite della spesa sanitaria, quello relativo al 2007 (sempre da fonte Istat). Ebbene il Molise è ventesimo su venti, in ultimissima posizione: 1943 euro di spesa per ogni cittadino contro una media nazionale di 1703 euro. Un confronto umiliante anche con le altre regioni del Sud dove la spesa sanitaria pro-capite è di gran lunga inferiore a quella della nostra regione.
Ma se fosse per il Governatore, per i suoi portavoce, per gli organi di stampa abituati a pubblicare in modo acritico ogni esternazione di Iorio, i molisani non lo saprebbero mai.
(Pubblicato il 19/11/2009)
Il rapporto del CERM
http://www.astrid-online.it/Politiche-/Documenti/CERM_Sanit-_26_10_09.pdf
Comunicato stampa della Presidenza della Giunta Regionale
Pur con una serie di criticità il Sistema Sanitario del Molise si fregia di una qualità di prestazioni e di un costo pro-capite migliori di molte regioni italiane. E' quanto emerge dal rapporto del CERM (Competitività Regolazione Mercati) pubblicato in questi giorni. Il Rapporto, che si occupa dei costi e della qualità dell'Intero Sistema Sanitario nazionale e di quello delle singole regioni, vede il Molise collocato in una postazione centrale, tredicesima, tra le 20 regioni italiane per "qualità delle prestazioni".
Il Molise, dice il CERM, viene subito dopo l'Abruzzo, prima del Lazio e della Sardegna e molto prima di tutte le altre regioni del Sud.
Stessa cosa dicasi per gli "Spostamenti rispetto alla spesa sanitaria pro-capite standardizzata". Il Sistema Molisano è il tredicesimo per costo pro-capite e costa meno di quello dell'Abruzzo, della Liguria, del Lazio, della Puglia, del Trentino A.A. della Sicilia e della Campania.
I dati sono su base decennale 1997-2007. "Occorre rilevare –ha sottolineato il Presidente della Regione Michele Iorio- che negli ultimi anni abbiamo aumentato la dotazione tecnologica di tutte le strutture sanitarie del Molise. Mentre il costo pro-capite è rimasto praticamente invariato. E' quindi evidente che il dato sulla qualità è suscettibile di una sensibile modifica in positivo. Ciò non vuole assolutamente dire che non intendiamo continuare la strada del risanamento, della riduzione degli sprechi e della ristrutturazione dell'intero Sistema Sanitario Regionale. Questi dati però ci danno ragione rispetto alla tesi da noi sempre sostenuta che in fondo il Molise, per la sua strutturazione territoriale, per la sua demografia e per la grossa percentuale di anziani della sua popolazione, ha un costo pro-capite in linee con tante altre Regioni non solo del Sud, ma anche del Centro e del Nord. Un costo dunque non elevato che però non ci ha impedito di modernizzare il Sistema, qualificare i Servizi e implementare il numero delle prestazioni".
PRIMONUMERO.IT, DATI ALLA MANO,SMENTISCE LA TESI DELL'UFFICIO STAMPA DELL'UFFICIO REGIONALE
Gioco delle 3 carte: e la sanita’ al collasso diventa efficiente
Uno studio dice che i servizi sanitari in Molise sono costosi e di scarsa qualità, Iorio trasforma i dati sostenendo il contrario e la stampa locale si affida esclusivamente alle parole del Governatore: ecco come una notizia infondata diventa verità.
“Alleluja alleluja, la sanità molisana, se non ottima, è per lo meno buona”. Così recitava, più o meno, l’entusiastico – e a dire il vero anche poco comprensibile – comunicato diramato dal portavoce del presidente della Regione Molise martedì 17 novembre. Comunicato che, con toni ugualmente trionfalistici, è stato pedissequamente riportato da quasi tutti gli organi di informazione locale il giorno successivo, e anche da alcune agenzie di stampa. L’Adn-Kronos, per esempio, ha sintetizzato il Comunicato stampa con questo titolo: “Sanità: Iorio, il Molise ha un costo pro-capite UGUALE ad altre regioni”. Alcuni giornali hanno titolato così: “Sanità, Molise promosso”. O ancora: “Sanità, Molise primo al sud”
Insomma, quel che aveva da dire il Governatore ai molisani era questo: «Pur con una serie di criticità il Sistema Sanitario del Molise si fregia di una qualità di prestazioni e di un costo pro-capite migliori di molte regioni italiane». Strano, visto il deficit spaventoso accumulato dalla nostra regione in materia di sanità e che ha spinto il Governo a commissariale il settore in Molise. E tuttavia Iorio nel comunicato cita, a supporto della sua tesi, l’autorevolissimo rapporto di un istituto specializzato nell’analisi dei costi delle regioni, il Cerm. Così, per farla breve, risulterebbe dal comunicato del Governatore che l’autorevolissimo istituto ha messo nero su bianco che la Sanità in Molise non è così male, anzi va piuttosto bene.
Il piccolo problema, però, è che non è vero. Perché il rapporto del Cerm, al di là della edulcorata versione fornita da Iorio, è lì da vedere nella sua forma integrale (http://www.astrid-online.it/Politiche-/Documenti/CERM_Sanit-_26_10_09.pdf) e dice cose un po’ diverse, in taluni casi molto diverse. Il che, purtroppo, non solo stempera gli ottimismi del Governatore sulla sanità locale, ma dice anche qualcosa di poco piacevole sui metodi di propaganda e quindi di condizionamento dell’informazione regionale abituata ad accettare e a ripubblicare in modo acritico qualsiasi esternazione di chi occupa le stanze dei bottoni del governo regionale.
Facciamo qualche esempio. «Il Molise» afferma Iorio «è collocato in una postazione centrale, tredicesima, tra le 20 regioni italiane per “qualità delle prestazioni”». Cosa vera, almeno stando al rapporto del Cerm. A pagina 28 del rapporto stesso è infatti pubblicata una graduatoria sulla qualità dei servizi sanitari regionali: al primo posto sta l’Umbria a cui il Cerm attribuisce un valore di 100. Dopo l’Umbria seguono otto regioni il cui livello di qualità ha un valore superiore ai 90 punti. Quindi seguono Valle d’Aosta e Liguria intorno agli 80 punti. E dopo c’è un crollo verticale di quasi venti punti: all’Abruzzo viene attribuito un valore di 62, al Molise di 61 (il tredicesimo posto, appunto), e via a seguire altre regioni fino al penultimo posto, quello della Puglia, con 51 punti. Un caso a parte quello della Calabria, fanalino di coda con 43 punti.
E dunque lo stesso dato enfatizzato dalla Regione dovrebbe più correttamente essere interpretato così: la “qualità delle prestazioni sanitarie” in Molise è molto lontana dall’eccellenza (39 punti di distanza dall’Umbria) e molto vicina al più basso grado di efficienza (10 punti sopra la Puglia). In termini calcistici: molto lontano dal vertice e molto vicino alla zona retrocessione. Quindi parlare di posizione “centrale” è per lo meno azzardato. Ma fin qui passi.
Il peggio viene quando lo staff di Michele Iorio si avventura nel terreno dei costi pro-capite della spesa sanitaria: ovvero, del rapporto fra spesa regionale e numero di abitanti.
«Stessa cosa» recita il comunicato stampa del portavoce del Governatore «dicasi per gli “Spostamenti rispetto alla spesa sanitaria pro-capite standardizzata”. Il Sistema Molisano è al tredicesimo per costo pro-capite e costa meno di quello dell’Abruzzo, della Liguria, del Lazio, della Puglia, del Trentino A.A. della Sicilia e della Campania».
Ora, con le parole è possibile spesso fare il gioco delle tre carte, ma in questo caso il tentativo è davvero ardito. Gli “Spostamenti rispetto alla spesa sanitaria pro-capite standardizzata” infatti, sono cosa ben diversa dal “costo pro-capite” del sistema sanitario. Non capirlo o fingere di non capirlo è cosa assai grave, specie da parte di chi ha il dovere di dare un’informazione corretta ai cittadini. Gli “Spostamenti rispetto alla spesa sanitaria pro-capite standardizzata” si riferiscono infatti all’incremento di spesa che sarebbe necessario – in ogni singola regione – per raggiungere un livello di qualità dei servizi standardizzato al meglio. Ma è ovvio che se una regione spende già molto l’incremento di spesa necessario per arrivare a un livello di efficienza standard dovrà essere inferiore rispetto a chi attualmente spende di meno.
E dunque la regione confonde (artatamente?) due piani, ben sapendo probabilmente che nessuno si premurerà – di fronte al comunicato stampa – di andare a verificare le cose. Il verbo del Governatore verrà riportato integralmente, senza chiose, senza analisi critiche. Col risultato che il messaggio trasmesso è quello secondo cui «il Sistema Molisano è al tredicesimo per costo pro-capite e costa meno di quello dell’Abruzzo, della Liguria, del Lazio, della Puglia, del Trentino A.A. della Sicilia e della Campania».
Le cose, in realtà, non stanno per niente così: il sistema molisano non è in alcun modo al tredicesimo posto per costo pro-capite, e non costa meno di quello dell’Abruzzo, della Liguria, del Lazio, del Trentino, della Sicilia e della Campania. Anzi, costa molto di più.
Le tabelle del Cerm citate dallo stesso Iorio sono lì a indicarlo, in modo inequivocabile. Nella tabella a pagina 9 del rapporto sono infatti indicati – su dati di fonte Istat – i costi pro-capite per la sanità nel periodo compreso fra il 1997 e il 2006, e il Molise sta al sedicesimo posto (su venti regioni) con una spesa media per cittadino di 1304 euro, ben dietro a tutte le altre regioni del sud: Basilicata, Puglia, Sicilia e Calabria occupano i primi quattro posti della graduatoria (con spese pro-capite comprese fra i 1126 e i 1158 euro), la Campania sta al sesto posto, l’Abruzzo al dodicesimo. Il Molise, sedicesimo, è dunque la regione del sud che spende di più.
Ma non solo. A pagina 10 del rapporto Cerm è anche indicato l’ultimo rilevamento disponibile del costo-pro capite della spesa sanitaria, quello relativo al 2007 (sempre da fonte Istat). Ebbene il Molise è ventesimo su venti, in ultimissima posizione: 1943 euro di spesa per ogni cittadino contro una media nazionale di 1703 euro. Un confronto umiliante anche con le altre regioni del Sud dove la spesa sanitaria pro-capite è di gran lunga inferiore a quella della nostra regione.
Ma se fosse per il Governatore, per i suoi portavoce, per gli organi di stampa abituati a pubblicare in modo acritico ogni esternazione di Iorio, i molisani non lo saprebbero mai.
(Pubblicato il 19/11/2009)
Il rapporto del CERM
http://www.astrid-online.it/Politiche-/Documenti/CERM_Sanit-_26_10_09.pdf
mercoledì 18 novembre 2009
Cosentino accusa Narducci: "Andò ad un convegno Ds". Non è vero. Il convegno era di Megachip e i Ds furono contestati dal pubblico
Cosentino accusa Narducci: "Andò ad un convegno Ds" di Ottavio Lucarelli
Berlusconi e Cosentino «È un regalo fatto alle mafie, perché i beni confiscati li potrebbero ricomprare solo i camorristi. E questo sarebbe solo un altro modo per riciclare danaro sporco».
«La mia è una storia trasparente. Le cose che ho fatto sono sotto gli occhi di tutti». Non si arrende Nicola Cosentino. Tutt´altro. Domani mattina il sottosegretario all´Economia sarà ascoltato a Montecitorio dalla Giunta per le autorizzazioni, dove è depositata da otto giorni la richiesta di arresto della Procura di Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa, ma intanto la sua strategia l´ha ampiamente anticipata ieri sera ospite di Bruno Vespa a "Porta a porta". Una strategia tutta d´attacco disegnata già nei giorni scorsi durante le telefonate e poi nel colloquio con Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli.
Tutta d´attacco. A partire da uno dei due pm titolari dell´inchiesta che lui definisce il suo "angelo custode". Cosentino mostra un volantino. E accusa: «Giuseppe Narducci partecipava a manifestazioni politiche con Marco Travaglio». Un volantino di due anni fa su un convegno dei Ds "da Calciopoli a Vallettopoli" a Bojano in provincia di Campobasso.
Accusa che ha spinto l´eurodeputato napoletano Idv Luigi De Magistris, uno degli ospiti di Vespa, a ribattere: «I titolari dell´inchiesta che la riguarda sono magistrati di altissima, preparazione, competenza e onestà. Si dimetta da sottosegretario. Le accuse riportate contro di lei secondo me non le consentono di ricoprire il suo incarico di governo».
Un´autodifesa tutta all´offensiva. «Ho appreso dal Televideo - ha spiegato in tivù il leader campano del centrodestra - l´ordinanza dei giudici. Il mio è un esempio di come funziona la giustizia in Italia e di come funziona il rapporto tra politica e giustizia. Tutta una porcata. Apprendo di essere oggetto di indagine da L´espresso un anno e mezzo fa quando un pentito cocainomane parla di me. Chiedo di parlare e di presentare una memoria difensiva, ma non ricevo risposta. Mi hanno massacrato per un anno senza sentirmi. Questa è barbarie, questa è inciviltà. Io non sono stato iscritto nel registro degli indagati fino al 12 febbraio 2009 anche se la magistratura ha indagato su di me dal 1990 senza aver ricevuto un avviso di garanzia».
Con il commento di Vespa: «Non conosco Cosentino e l´indagine e, perciò, non voglio entrare nel merito. Però chi viene a sapere di essere indagato dai giornali e non viene ascoltato per difendersi è un povero disgraziato, un povero Cristo».
E Cosentino prende fiato: «Non avevo interesse a contattare o a prendere i voti dei camorristi. La mia storia politica è trasparente e anticamorra. Una storia che avrei potuto raccontare ai giudici se mi avessero ascoltato. Non c´è stato alcun governo come quello attuale che ha sferrato un attacco così forte alla criminalità come è avvenuto in questo periodo. Sono stati arrestati molti boss della camorra e tanti proprio nella zona del Casertano». Cioè nella sua zona, lui che è di Casal di Principe e che è indagato proprio in un´inchiesta sul clan dei Casalesi e le loro ramificazioni.
«Oggi - aggiunge il sottosegretario - per la prima volta mi difendo visto che gli uffici della Procura hanno scelto la strada autonoma fidandosi dei pentiti che riferivano cose de relato. Se mi avessero dato la possibilità di sentirmi non saremmo arrivati a questa accusa infamante che sta cambiando la storia della politica in Campania e della mia vita».
Una difesa sottoscritta da Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, che lo ha paragonato a Enzo Tortora: «La richiesta di arresto per Cosentino arriva proprio alla vigilia della candidatura alle regionali. Non mi sembra una casualità».
Vicenda politica rilanciata dal sottosegretario: «La mia candidatura non è nata per caso ma è stata decisa all´interno del partito. Questa candidatura a governatore della Campania ora è nelle mani di Berlusconi. Se mi chiederà di fare un passo indietro, io che sono un uomo di Berlusconi, farò un passo indietro».
Con la chiusura su Don Diana, il parroco di Casal di Principe ucciso dalla camorra. «Era mio parente - afferma Cosentino - e, come ho appreso da atti giudiziari, era anche un mio elettore».
da Repubblica - Napoli del 17 novembre 2009
Non è vero quanto afferma Cosentino. Io ero presente. Il convegno si chiamava “LA SCOMPARSA DELL’INFORMAZIONE – Da Calciopoli a Vallettopoli, dove finisce l’inchiesta Giornalistica e dove inizia l’inchiesta Giudiziaria” con il giornalista Marco Travaglio e il Sostituto Procuratore della Repubblica di Napoli Giuseppe Narducci. All'epoca (ed ancora oggi) il pm campobassano era titolare dell'inchiesta su Calciopoli ed in quella veste partecipò all'incontro ma non volle parlarne alla stampa. Riuscì ad intervistarlo per Teleregione, dove volle rilasciare solo dichiarazioni generiche sull'effetto della Camorra anche in Molise. L'iniziativa non era dei Ds ma dell'associazione Megachip di Isernia e fu completamente gestita dal giornalista e collega Paolo De Chiara. I Ds in quella occasione furono invitati e ne uscirono con le ossa rotte. Il segretario regionale dei Ds Augusto Massa fu duramente contestato più volte. E' comunque vero che Narducci nasce figlio dell'anziano dirigente e consigliere regionale del PCI di Campobasso, Cecco Narducci. Nulla di nuovo. Spesso, soprattutto in passato, i figli dei politici hanno avuto maggiori occasioni rispetto ai loro coetanei. Di questo, però, non dovrebbe scandalizzarsi più nessuno, sia a destra che a sinistra.
Berlusconi e Cosentino «È un regalo fatto alle mafie, perché i beni confiscati li potrebbero ricomprare solo i camorristi. E questo sarebbe solo un altro modo per riciclare danaro sporco».
«La mia è una storia trasparente. Le cose che ho fatto sono sotto gli occhi di tutti». Non si arrende Nicola Cosentino. Tutt´altro. Domani mattina il sottosegretario all´Economia sarà ascoltato a Montecitorio dalla Giunta per le autorizzazioni, dove è depositata da otto giorni la richiesta di arresto della Procura di Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa, ma intanto la sua strategia l´ha ampiamente anticipata ieri sera ospite di Bruno Vespa a "Porta a porta". Una strategia tutta d´attacco disegnata già nei giorni scorsi durante le telefonate e poi nel colloquio con Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli.
Tutta d´attacco. A partire da uno dei due pm titolari dell´inchiesta che lui definisce il suo "angelo custode". Cosentino mostra un volantino. E accusa: «Giuseppe Narducci partecipava a manifestazioni politiche con Marco Travaglio». Un volantino di due anni fa su un convegno dei Ds "da Calciopoli a Vallettopoli" a Bojano in provincia di Campobasso.
Accusa che ha spinto l´eurodeputato napoletano Idv Luigi De Magistris, uno degli ospiti di Vespa, a ribattere: «I titolari dell´inchiesta che la riguarda sono magistrati di altissima, preparazione, competenza e onestà. Si dimetta da sottosegretario. Le accuse riportate contro di lei secondo me non le consentono di ricoprire il suo incarico di governo».
Un´autodifesa tutta all´offensiva. «Ho appreso dal Televideo - ha spiegato in tivù il leader campano del centrodestra - l´ordinanza dei giudici. Il mio è un esempio di come funziona la giustizia in Italia e di come funziona il rapporto tra politica e giustizia. Tutta una porcata. Apprendo di essere oggetto di indagine da L´espresso un anno e mezzo fa quando un pentito cocainomane parla di me. Chiedo di parlare e di presentare una memoria difensiva, ma non ricevo risposta. Mi hanno massacrato per un anno senza sentirmi. Questa è barbarie, questa è inciviltà. Io non sono stato iscritto nel registro degli indagati fino al 12 febbraio 2009 anche se la magistratura ha indagato su di me dal 1990 senza aver ricevuto un avviso di garanzia».
Con il commento di Vespa: «Non conosco Cosentino e l´indagine e, perciò, non voglio entrare nel merito. Però chi viene a sapere di essere indagato dai giornali e non viene ascoltato per difendersi è un povero disgraziato, un povero Cristo».
E Cosentino prende fiato: «Non avevo interesse a contattare o a prendere i voti dei camorristi. La mia storia politica è trasparente e anticamorra. Una storia che avrei potuto raccontare ai giudici se mi avessero ascoltato. Non c´è stato alcun governo come quello attuale che ha sferrato un attacco così forte alla criminalità come è avvenuto in questo periodo. Sono stati arrestati molti boss della camorra e tanti proprio nella zona del Casertano». Cioè nella sua zona, lui che è di Casal di Principe e che è indagato proprio in un´inchiesta sul clan dei Casalesi e le loro ramificazioni.
«Oggi - aggiunge il sottosegretario - per la prima volta mi difendo visto che gli uffici della Procura hanno scelto la strada autonoma fidandosi dei pentiti che riferivano cose de relato. Se mi avessero dato la possibilità di sentirmi non saremmo arrivati a questa accusa infamante che sta cambiando la storia della politica in Campania e della mia vita».
Una difesa sottoscritta da Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, che lo ha paragonato a Enzo Tortora: «La richiesta di arresto per Cosentino arriva proprio alla vigilia della candidatura alle regionali. Non mi sembra una casualità».
Vicenda politica rilanciata dal sottosegretario: «La mia candidatura non è nata per caso ma è stata decisa all´interno del partito. Questa candidatura a governatore della Campania ora è nelle mani di Berlusconi. Se mi chiederà di fare un passo indietro, io che sono un uomo di Berlusconi, farò un passo indietro».
Con la chiusura su Don Diana, il parroco di Casal di Principe ucciso dalla camorra. «Era mio parente - afferma Cosentino - e, come ho appreso da atti giudiziari, era anche un mio elettore».
da Repubblica - Napoli del 17 novembre 2009
Non è vero quanto afferma Cosentino. Io ero presente. Il convegno si chiamava “LA SCOMPARSA DELL’INFORMAZIONE – Da Calciopoli a Vallettopoli, dove finisce l’inchiesta Giornalistica e dove inizia l’inchiesta Giudiziaria” con il giornalista Marco Travaglio e il Sostituto Procuratore della Repubblica di Napoli Giuseppe Narducci. All'epoca (ed ancora oggi) il pm campobassano era titolare dell'inchiesta su Calciopoli ed in quella veste partecipò all'incontro ma non volle parlarne alla stampa. Riuscì ad intervistarlo per Teleregione, dove volle rilasciare solo dichiarazioni generiche sull'effetto della Camorra anche in Molise. L'iniziativa non era dei Ds ma dell'associazione Megachip di Isernia e fu completamente gestita dal giornalista e collega Paolo De Chiara. I Ds in quella occasione furono invitati e ne uscirono con le ossa rotte. Il segretario regionale dei Ds Augusto Massa fu duramente contestato più volte. E' comunque vero che Narducci nasce figlio dell'anziano dirigente e consigliere regionale del PCI di Campobasso, Cecco Narducci. Nulla di nuovo. Spesso, soprattutto in passato, i figli dei politici hanno avuto maggiori occasioni rispetto ai loro coetanei. Di questo, però, non dovrebbe scandalizzarsi più nessuno, sia a destra che a sinistra.
domenica 15 novembre 2009
LA NUOVA STAGIONE DEL TEATRO DEL LOTO
Il prezioso gioiello rappresentato dal Teatro del Loto diretto da Stefano Sabelli, incastonato nel comune di Ferrazzano (divenuta ormai propaggine esclusiva di Campobasso), torna di nuovo a splendere. Con il primo spettacolo "L'azione integra dell'integrazione" andato di scena sabato sera, frutto del lavoro comune di sette giovani autori della nuova drammaturgia molisana, si è aperta infatti la nuova stagione di spettacoli. I giovani talenti della Scuola Propedeutica d'Arte Scenica, con la regia di Stefano Sabelli e le scenografie di Marisa Vecchiarelli, hanno portato in scena i monologhi e gli atti unici di Adelchi Battista, Isabella Benigno, Alessia Calcinai, Domenico Cirucci, Fabrizia Conti, Massimiliano Ferrante, Tullia Fidelbo e Fabrizio Nocera.
Ma è ampia la programmazione del Teatro del Loto e tante le sezioni artistiche. Interessante davvero la rassegna "Focus d'Autore" che approfondisce, attraverso la novità del focus, una panoramica completa sul lavoro poetico e d'interprete degli artisti ospitati. In due giorni consecutivi, infatti, l'autore dovrà presentare due diversi spettacoli: si comincia con le opere di Saverio La Luna, musicate dal vivo da Gianfranco De Franco. Il prossimo 26 novembre "Dissonorata - un delitto d'onore in Calabria" ed il giorno seguente "laBorto": La Luna ha vinto il premio Ubu nel 2007come migliore attore e come migliore novità italiana ed è stato finalista al premio Eti nella categoria migliore interprete di monologo.
Il 4 e 5 novembre toccherà a Vittorio Franceschi con il suo "Monologo in briciole" nel quale interpreta Cesare Zavattini. A seguire il 16 dicembre il focus su una vecchia amicizia nel teatro italiano: Giancarlo Cauteruccio e Peppe Voltarelli. Si inizia con "Panza, Crianza, Ricordanza - tre pezzi dalla solitudine" scritto, diretto e interpretato da Giancarlo Cauteruccio con le musiche originali eseguite dal vivo da Peppe Voltarelli. La seconda serata prevede ancora lo spettacolo "Picchì mi guardi si tu si masculu".
Ma il Loto nel è soltanto teatro: è anche canzone e musica. Spazio dunque al teatro canzone con Peppe Servillo (22 novembre) che canta "Futbol", dal grande libro di Osvaldo Soriano, insieme a musicisti come Javier Girotto e Natalio Mangalavite.
Il 13 dicembre le musiche multietniche del progetto Futuring OPV Orchestra di Piazza Vittorio con Ziad Trabelsi e Carthage Mosaik.
Il 17 dicembre ci sarà ancora Peppe Voltarelli con il suo "Parole scolpite nella terra...mangiate dal mare" ed infine il 26 dicembre sarà presentato dal vivo "L'asino e Penelope", il primo interessante disco di Raffaele Spidalieri, artista campobassano ma da anni trapiantato a Siena.
Ancora musica con il "LOTO chamber’s aperitif", intelligenti concerti aperitivo con i migliori ensemble di musica da camera del Molise, ogni domenica mattina per tutto il mese di dicembre.
Ma dicembre condensa anche il primo festival di teatro danza nel Molise con LSD fest - Loto Samnium Dance Festival, dedicato alla celebre coreografa tedesca Pina Bausch, scomparsa lo scorso 30 giugno. Lunedì 7 dicembre l'incontro/conferenza con gli studenti dell’Università del Molise curato da Maria Grazia Sarandrea che tratterà l’argomento “Corpo e cultura- la funzione sociale della danza nei popoli tribali”. Il giorno seguente le attività saranno indirizzate ai bambini con i master class di Yoga, danze e ritmi orientali (dai 5 ai 14 anni) con Maria Grazia Sarandrea e Basia Wajs e con lo spettacolo per bambini "Yoga Tales", ispirato alla millenaria disciplina dello yoga.
Mercoledì 9 dicembre è previsto il master class di teatro-danza con Simona Lisi, seguito dal suo spettacolo "L'alchemica dei Sogni" con interazione video, ispirato alla figura della profetessa Cassandra.
Giovedì e venerdì 11 dicembre spazio al master class di danza contemporanea curato da Rachele Caputo, seguito dallo spettacolo "Notti lucenti" di Rachele Caputo e Franco Senica
Infine sabato 12 dicembre spazio al PINA BAUSCH’s SHINING NIGHT: premio coreografico di teatro danza e danza contemporanea promosso fra le scuole di danza di Campobasso e Molise, con le coreografie curate dalle scuole di danza.
Infine per completare la già sostanziosa offerta, il Teatro del Tto propone il "Il Teatro dei Saperi", ciclo di conferenze che promuovono incontri sul Sapere in ogni campo della Conoscenza: letterario, artistico, religioso, scientifico, legale, economico, politico, sportivo.
La proposta del Teatro dei Saperi sposa l’esigenza del Teatro del LOTO di proporsi sempre più quale fucina d’idee e sviluppo territoriale, capace di proporre eventi ad ampio raggio in tutte le ore del giorno, mettendo a rete tutte le esperienze di studio e d’impresa che il Molise può offrire, per promuovere, in un sistema integrato e virtuoso, la conoscenza dell’Arte e dei Saperi e, al contempo, la qualità della vita.
Il 26 novembre ospiterà l'incontro con Giuseppe Berardi sul tema "Gli immigrati musulmani sono un problema per gli italiani?. " Il 13 dicembre, invece, Franco Valente racconterà il Natale del Molise con la sua conferenza "Andare per Santi per trovarsi migranti": tra gli incontri ancora da definire quello con Nicola e Roberto Palladino, Nicola Baranello, Leo Leone per raccontare "50 ANNI DI VIRTUS", letture tratte dal libro del cinquantennale.
sabato 14 novembre 2009
JAZZ DIVINO: IL PROGRAMMA UFFICIALE
Come anticipato nelle settimane scorse, è ormai ufficiale il programma di Jazz DiVino, rassegna dedicata alla musica afroamericana che si terrà presso i Grandi Magazzini Teatrali di Campobasso. Questi i concerti in programma:
Aaron Goldberg Trio 24 novembre
Sanchez, Revis e Calderazzo 11 dicembre
NTT Five 22 dicembre
Eli Degibri Quartet 28 gennaio
Larry Willis Trio 2 febbraio
Peter Bernstein Quintet 10 febbraio
Alex Riel Quartet 22 febbraio
Greg Osby Quintet 4 marzo
Maria Neckam Quintet 25 marzo
Joe Locke Quintet 20 aprile
Operazione Mosca: il processo il 26 gennaio 2010
Dopo le quattro condanne inflitte nel febbraio 2008 dal Tribunale di Venezia, relative al ramo principale dell’Operazione Mosca, l’inchiesta veneta condotta dai carabinieri nel nucleo ambientale coordinati dal Pm Giorgio Gava per trattamento e smaltimento illecito di tonnellate di rifiuti tossici, si terrà il 26 gennaio il processo per sette indagati, relativo alla stessa operazione anche in territorio molisano. I fatti sono relativi al 2004 quando i carabinieri del Ros, dopo l'avvio delle indagini condotte dagli uomini del nucleo ecologico, coadiuvati dai militari delle stazioni limitrofe scoprirono a Campomarino Lido una maxi discarica di rifiuti speciali con alte concentrazioni di cromo, mercurio e metalli pesanti, tutti seppelliti in un terreno agricolo posto sulla Statale 16 adriatica. Il gup del tribunale di Larino Nicola Colantuono, mercoledì scorso, ha disposto il rinvio a giudizio per sette delle tredici persone per le quali la procura aveva chiesto il processo per le ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti speciali, truffa ai danni dello Stato e disastro ambientale. Quattro i prosciolti: Vittorio ed Emanuela Granchi, il larinese Gaetano Ricci e Giuseppe Plescia. In realtà, i capi di imputazione su richiesta dei difensori delle parti hanno subito un cambiamento importante dal punto di vista degli accusati, in quanto dopo l 'eccezione sollevata, il pm Cristina Tettamanti ha chiesto al gup di potersi ritirare al fine di rimettere nero su bianco l'imputazione cancellando, una volta tornata in aula, l'accusa di associazione a delinquere fermo restando invece quella relativa al traffico illecito di rifiuti e le violazioni prescritte e punite dal cosiddetto Decreto Ronchi. In aula erano presenti in qualità di parte civile i legali del Comune di Campomarino e del Codacons, che avevano chiesto ed ottenuto di essere parte del processo. La vicenda è riportata anche nel libro di Saviano “Gomorra”.
sabato 7 novembre 2009
I PROSSIMI CONCERTI IN ZONA
15/11/2009
BUDDY WHITTINGTON (rock blues) - Teatro Risorgimento Larino (CB)
27/11/2009
NEXT STEP – SIOUXSIE AND THE BANSHEES TRIBUTE
MAMAME’•S.S. 17 •Bojano•CB
04/12/2009
CRISMA33
MAMAME’
07/12/2009
GIULIANO PALMA & THE BLUEBEATERS
BLUE NOTE MUSIC CLUB•RIPAMOLISANI•CB
23/12/2009
MARRACASH
LE CUPOLETTE - VINCHIATURO
26/12/2009
NINA ZILLI
MOVE - CB
29/12/2009
WHITE QUEEN
AGNONE
10/01/2010
THE VICKERS
LE CAVE CANTIERI CULTURALI•ISERNIA
29/01/2010
VEGETABLE G
MAMAME’•Bojano•CB
BUDDY WHITTINGTON (rock blues) - Teatro Risorgimento Larino (CB)
27/11/2009
NEXT STEP – SIOUXSIE AND THE BANSHEES TRIBUTE
MAMAME’•S.S. 17 •Bojano•CB
04/12/2009
CRISMA33
MAMAME’
07/12/2009
GIULIANO PALMA & THE BLUEBEATERS
BLUE NOTE MUSIC CLUB•RIPAMOLISANI•CB
23/12/2009
MARRACASH
LE CUPOLETTE - VINCHIATURO
26/12/2009
NINA ZILLI
MOVE - CB
29/12/2009
WHITE QUEEN
AGNONE
10/01/2010
THE VICKERS
LE CAVE CANTIERI CULTURALI•ISERNIA
29/01/2010
VEGETABLE G
MAMAME’•Bojano•CB
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