sabato 14 novembre 2009

Operazione Mosca: il processo il 26 gennaio 2010


Dopo le quattro condanne inflitte nel febbraio 2008 dal Tribunale di Venezia, relative al ramo principale dell’Operazione Mosca, l’inchiesta veneta condotta dai carabinieri nel nucleo ambientale coordinati dal Pm Giorgio Gava per trattamento e smaltimento illecito di tonnellate di rifiuti tossici, si terrà il 26 gennaio il processo per sette indagati, relativo alla stessa operazione anche in territorio molisano. I fatti sono relativi al 2004 quando i carabinieri del Ros, dopo l'avvio delle indagini condotte dagli uomini del nucleo ecologico, coadiuvati dai militari delle stazioni limitrofe scoprirono a Campomarino Lido una maxi discarica di rifiuti speciali con alte concentrazioni di cromo, mercurio e metalli pesanti, tutti seppelliti in un terreno agricolo posto sulla Statale 16 adriatica. Il gup del tribunale di Larino Nicola Colantuono, mercoledì scorso, ha disposto il rinvio a giudizio per sette delle tredici persone per le quali la procura aveva chiesto il processo per le ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti speciali, truffa ai danni dello Stato e disastro ambientale. Quattro i prosciolti: Vittorio ed Emanuela Granchi, il larinese Gaetano Ricci e Giuseppe Plescia. In realtà, i capi di imputazione su richiesta dei difensori delle parti hanno subito un cambiamento importante dal punto di vista degli accusati, in quanto dopo l 'eccezione sollevata, il pm Cristina Tettamanti ha chiesto al gup di potersi ritirare al fine di rimettere nero su bianco l'imputazione cancellando, una volta tornata in aula, l'accusa di associazione a delinquere fermo restando invece quella relativa al traffico illecito di rifiuti e le violazioni prescritte e punite dal cosiddetto Decreto Ronchi. In aula erano presenti in qualità di parte civile i legali del Comune di Campomarino e del Codacons, che avevano chiesto ed ottenuto di essere parte del processo. La vicenda è riportata anche nel libro di Saviano “Gomorra”.

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