martedì 15 maggio 2007
L'UDC DIFENDE LA SCELTA DI TRASFERIRE MUSCATELLI: INTERPELLANZA DI GIOVANARDI
da www.altromolise.it
Gli ultimi clamorosi arresti ordinati dal gip del tribunale di Larino, Veneziano, finiscono all'attenzione della politica nazionale. Prendono posizione i vertici nazionali dell'Udc che difendono l'operato di uno degli arrestati, dimostrando di conoscere bene le vicende che hanno riguardato i vertici molisani dell'Arma dei Carabinieri.
Infatti oggi Carlo Giovanardi, ex ministro nel governo Berlusconi e candidato alla segreteria nazionale dell'Udc al recente congesso, ha annunciato di aver presentato una interpellanza al ministro della difesa. "Nell'interpellanza - ha spiegato l'ex ministro - ho segnalato come con l'arresto del Colonnello Comandante Maurizio Coppola, sulla base delle denunce di un subalterno, asseritamente trasferito a scopo sanzionatorio, si siano di fatto sindacati trasferimenti interni all'Arma, creando un precedente attraverso il quale i Magistrati inquirenti non soltanto dirigono le indagini, avvalendosi della Polizia giudiziaria e delle Forze dell'ordine, ma addirittura ritengono di ingerirsi nella gestione del personale, propria delle singole Forze dell'Ordine."
Giovanardi ha aggiunto che "poichè sarebbe gravissimo l'arresto di un ufficiale comandante per decisioni di sua competenza chiedo se non risulti al Ministro della Difesa che le decisioni relative al trasferimento del Capitano Moscatelli fossero pienamente condivise dai suoi superiori e pienamente conformi alla prassi regolamentare dell'Arma''.
L'Udc già in passato si era segnalata in Parlamento per iniziative prese nei confronti dei vertici della Compagnia dei Carabinieri di Termoli, guidata dal capitano Fabio Muscatelli. Infatti quando iniziarono le indagini dell'inchiesta "Black hole", che poi portarono all'arresto, tra gli altri, della dottoressa Patrizia De Palma e, successivamente, di suo marito, l'allora sindaco e parlamentare dell'Udc, Remo Di Giandomenico, il capogruppo alla Camera del partito di Casini, Luca Volontè, insieme ad altri parlamentari centristi, presentò una interpellanza che puntava l'indice proprio contro la gestione della Compagnia di Termoli e del suo comandante. Remo Di Giandomenico, pesantemente coinvolto nell'inchiesta, riuscì, quando ancora era parlamentare, ad evitare l'arresto grazie al fatto che la giunta per le autorizzazioni della Camera negò l'autorizzazione chiesta dai magistrati frentani. Poi Di Giandomenico non è stato ricandidato né a sindaco né al Parlamento e, finito il mandato e perduta l'immunità, è finito ai domiciliari. I nuovi sviluppi dell'inchiesta di queste ore chiamano in causa persone molto vicine a Di Giandomenico, come il suo difensore di fiducia, Romanazzi, e l'ex comandante dei vigili urbani di Termoli, Sciarretta, entrambi arrestati. Ma, nonostante le disavventure giudiziarie che vedono Di Giandomenico ancora indagato nel filone principale di "Black hole", l'Udc proprio di recente lo ha "ripescato" eleggendolo negli organismi nazionali del partito. Di Giandomenico, nella geografia interna dell'Udc, si è collocato tra gli "amici" di Giovanardi sostenendolo nella sua corsa fallita alla segreteria. Giovanardi, oggi, annuncia di aver presentato una interpellanza con una grande tempestività e dimostrando di essere davvero molto ben informato su questa vicenda.
Gli altri partiti del centrodestra, invece, tacciono. Tace Alleanza Nazionale. Tace Forza Italia che invita tutti al silenzio. Intanto il centrosinistra prepara la controffensiva. Annunciate interrogazioni parlamentari e richieste di ispezioni negli uffici giudiziari molisani.
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