lunedì 14 maggio 2007

NOI DELL'UNAC SIAMO QUI' - DUE CARABINIERI SCOMODI NEL MOLISE



Pressioni per trasferire due ufficiali dei carabinieri, clamorosa inchiesta
pubblicata il 4 luglio 2006 su LA RIVISTA DELL'ARMA - Unione Nazionale Arma Carabinieri


Qualcuno avrebbe fatto pressioni per ottenere il trasferimento di due ufficiali dei Carabinieri con l'obiettivo di condizionare due importanti inchieste giudiziarie: "Piedi d'argilla" e "Black hole". Per stabilire se davvero ci sono state queste pressioni la Procura Distrettuale Antimafia di Campobasso ha aperto un procedimento per il momento contro ignoti ed ha disposto l'acquisizione di una voluminosa documentazione. La notizia è stata data in anteprima nel Tg regionale della Rai molisana alle ore 19,30 di oggi. Nel servizio di apertura la Rai ha anche spiegato che gli uomini della Polizia si sarebbero presentati presso vari comandi dei carabinieri per acquisire documenti, fascicoli e altre "carte" utili alle indagini. Gli uomini della Squadra mobile di Campobasso si sarebbero presentati nelle sedi dei carabinieri di Campobasso, al comando regionale, di Isernia, al comando provinciale, e a Venafro, alla Compagnia. Inoltre i poliziotti avrebbero "visitato" anche la sede di Napoli e addirittura il comando generale dell'Arma a Roma. Una inchiesta clamorosa che potrebbe avere sviluppi addirittura esplosivi. Secondo le indiscrezioni raccolte dal Tg regionale della Rai, le indagini riguardano l'avvio delle procedure per trasferire in altre sedi il capitano Fabio Muscatelli, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Termoli, e il tenente Antonio Bandelli, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Venafro. Le pressioni sarebbero arrivate addirittura dall'alto. Secondo il servizio mandato in onda alle 19,30 dalla Rai potrebbero essere coinvolti in questa indagine alte cariche istituzionali, importanti funzionari dello Stato, editori e anche giornalisti. Per il momento non si conoscono ulteriori particolari di questa clamorosa inchiesta. Sicuramente si tratta di una patata bollente per il nuovo comandante generale dell'Arma, Gianfrancesco Siazzu, nominato l'altro giorno dal governo Prodi e che prende il posto del generale Luciano Gottardo. Il capitano Fabio Muscatelli aveva condotto le indagini nell'ambito dell'inchiesta "Black hole" che ha portato all'arresto dell'ex sindaco di Termoli ed all'epoca dei fatti deputato in carica dell'Udc Remo Di Giandomenico, della moglie Patrizia De Palma, del direttore generale della Asl di Termoli, Mario Verrecchia, dell'imprenditore Esterino Policella e di altri importanti personaggi, accusati di aver messo in piedi una organizzazione che gestiva appalti, assunzioni e promozioni all'interno della Asl termolese. Il tenente Bandelli ha invece condotto le indagini dell'inchiesta "Piedi d'argilla", coordinata dalla Procura distrettuale antimafia del Molise, relativa ai lavori della variante di Venafro e a rapporti che alcuni degli indagati avrebbero intrattenuto con esponenti di clan malavitosi calabresi. Nell'inchiesta è rimasto coinvolto Aldo Patriciello, leader regionale dell'Udc, all'epoca dei fatti vicepresidente della giunta regionale ed oggi europarlamentare dello stesso partito. Nell'ambito di quell'inchiesta i carabinieri arrestarono quattro persone, tra cui il fratello di Aldo Patriciello, l'imprenditore Gaetano. L'inchiesta partita in questi giorni dovrà stabilire se effettivamente qualcuno, facendo pressioni per ottenere il trasferimento dei due ufficiali dei carabinieri, avrebbe cercato di condizionare le due importanti inchieste. Tra l'altro durante l'attività di indagine per "Black hole" il capitano Muscatelli, senza averne fatto richiesta, fu mandato in missione in Iraq. Questa nuova indagine arriva a pochi giorni di distanza dal deposito, da parte dei periti del Gup, delle perizie sui plinti della variante di Venafro per i quali, secondo le accuse dell'inchiesta "Piedi d'argilla", sarebbe stato usato materiale scadente. Perizia che, secondo quanto pubblicato nelle scorse settimane dalla stampa regionale, confermerebbe le accuse della Procura Distrettuale Antimafia di Campobasso sulla qualità dei materiali usati che, tra le altre cose, inciderebbe in modo significativo sulla "durabilità" dell'opera.

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