domenica 6 maggio 2007

UNA MANO DI POKER



UNA MANO DI POKER
"Apro di duecento lire"!
"Vedo e rilancio di seicento!..."
"Ma chella fess'a e'mammete!" "Passo!"


Leste correvano le ore nei pomeriggi dell'estate del 1981. I tredici anni erano sinonimo di pruderie e, nel viso spuntavano brufoli grandi come more, spesso dovuti alle morbide grazie di Annamaria Rizzoli ed Edwige Fenech, monitorate, ogni giorno, in bagno, sulle pagine di Lancio Story e Skorpio. Il passatempo di quell'anno era il gioco del poker con i fumetti come posta, nascosti nei giganteschi sotterranei incustoditi del palazzo di Via Trotta oppure negli scantinati di Via Einaudi. Un poker volgare fatto spesso di telesine assurde copiate dai grandi, di prezzi di fumetti manipolati con le lettere adesive, di sudore e insulti volgari sulle madri, sorelle e persino nonne: come i veri duri del West, peggio dei veri duri del West. Le Mecap poi, d'estate, emanavano olezzi non proprio salubri all'interno delle soffitte prese in prestito ad ore, senza finestre ma con piccoli abbaini spesso bloccati per paura che i topi facessero razzia di provviste. Gli indiani nei fumetti di Sergio Bonelli erano finalmente diventati buoni e saggi dopo decenni di assurdo razzismo. La società italiana era silente dopo tensioni sociali forti che avevano lasciato parecchi morti sulla propria strada. Nel frattempo erano arrivati in Italia anche gli esuli argentini e cileni, ottimi disegnatori e soggettisti, che avevano ravvivato la scena del fumetto italiano in crisi dopo il boom dei super eroi americani della Marvel. I giapponesi sarebbero arrivati molto più tardi. Ed intanto era già stato tutto definito. Come in una mano truccata di poker, appunto. Giocatori di poker con i calzoncini corti, tentavano di immaginare cosa sarebbero diventati nel duemila, sparandosi dapprima in bocca quelle assurde polverine effervescenti all'arancia per poi, dopo pochi anni, spararsi altre polverine nelle vene delle braccia, dei piedi e del collo. L'ondata di fogna era arrivata nella fine degli anni '70. Aveva trascinato con se i fratellini dei contestatori. Un assurdo binomio che è stato un pesante macigno su parte di una intera generazione. Figli di operai e di professionisti, di impiegati e professori, colpiti inspiegabilmente dalla stessa "malattia". E la città non ha ascoltato. Non ha veduto. O si è girata dall'altra parte. Isola felice, si diceva. E qualcuno si ostina ancora oggi a pensarlo. Anche quando da troppi studi medici uscivano indiscriminatamente ricette per l'acquisto di psicofarmaci ed in città gli zombi erano arrivati senza nemmeno bussare alla porta e soprattutto senza la regia di Gorge Romero.
Una mano di poker lunga pochi anni, ma micidiale per una cittadina di provincia che non aveva sviluppato gli anticorpi necessari. Quei pomeriggi d'estate troppo soffocanti per giocare a pallone erano ideali, invece, per giocare a poker. Certe scale reali si materializzavano solo allora.
Oggi la città appare solcata dall'estrema dinamicità di quanto accade tutt'intorno ad essa. Le periferie sono nuovo centro, il centro è diventato periferia. In politica la sinistra perde inseguendo il centro, la destra ha abdicato in favore del partito della guerra permanente al diversa-mente. Ha vinto l'interesse personale e quello del proprio staff di avvocati.
Nel pianeta gli eroi dei fumetti di un tempo sono stati sostituiti dai banchieri, dai petrolieri e dai presidenti delle squadre di calcio che, come afferma Galeano, molto spesso, sono la stessa persona.
Intanto, se proprio ci tenete a saperlo, Tex Willer è morto insieme a Kit Carson cinque anni fa in missione in Cecenia, erano spie del Mossad. Il Comandante Mark vive sotto mentite spoglie a Cuba. L'Uomo Ragno si è ritirato in Vietnam. I Fantastici Quattro sono medici in Afghanistan ed aiutano Super Gino Strada. Il Piccolo Ranger alleva montoni in Libano dall'87. Tirammolla è diventato il massimo esponente di Scientology in Australia. Zio Paperone ha perso tutto nel disastro economico in Argentina. Paperino si è suicidato senza lasciare nessun biglietto. Il Commissario Basettoni ha combattuto dapprima in Bosnia con i musulmani poi si è arruolato con Al Quaeda. Il suo corpo è stato ritrovato tre giorni fa da un alpino ubriaco tra le montagne dell'Afghanistan.
"Treccappa!"
"Ma vafangul... teng’du'ass e du'ggecch!"
"Ma iate a fangule tutt'e du!"


Maurizio Oriunno
"Dio c'è, no ce fa"
Racconti e poesie
opera inedita

1 commento:

Anonimo ha detto...

penso anche alla mia Moana!!!!
ciao Maurizio e complimenti...
ps: grazie per il link malatesta provvederò a fare lo stesso.

ciao Cino